Di Gianluigi Bonanomi, consulente e formatore sulla comunicazione digitale, sull’uso strategico di LinkedIn per diverse realtà di formazione sul digitale come Fastweb Digital Academy e Fineco Academy, titolare della cattedra di digital marketing presso l’Accademia SantaGiulia di Brescia, Ceo della startup innovativa Link&Lead.
Creare engagement sulla pagina LinkedIn della propria azienda è un modo efficace per farsi conoscere e raggiungere nuovi potenziali partner e clienti, ma non è semplice e, soprattutto, ci vuole parecchio tempo.
Inizialmente, infatti, è probabile che i post siano visti da poche persone, e ancora meno metteranno like, faranno commento o condivideranno il contenuto. E questo, indipendentemente dalla qualità del post.
Se la pagina è appena stata creata, ma anche se è stata creata da anni e poco utilizzata, ci saranno infatti solamente pochi follower, prevalentemente i dipendenti dell’azienda stessa, oltre a qualche partner o cliente.
Come procedere in questi casi?
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Crescita organica o tramite sponsorizzazioni?
Un modo apparentemente semplice per aumentare l’engagement sulla propria pagina LinkedIn aziendale è quello di fare pubblicità. Pubblicità alla pagina stessa, sponsorizzazioni sui singoli post e via dicendo.
Del resto, si fa così con tutti i social network, no?
L’idea è corretta, ma c’è un difetto: i costi dell’operazione. Al contrario di altre piattaforme, le sponsorizzazioni su LinkedIn possono avere costi molto elevati, e questa via potrebbe non essere la più efficiente.
Ma come si può crescere in maniera organica, senza cioè sponsorizzare i contenuti?
Facendo leva sui propri dipendenti…
I tuoi collaboratori sono preziosi. Anche su LinkedIn
Se guardi alle statistiche su come i dipendenti e i collaboratori delle imprese usano LinkedIn, potresti rimanere stupido.
Il 98% di loro, infatti, pur avendo correttamente inserito nel proprio profilo personale l’azienda per cui lavora, ignora la pagina LinkedIn aziendale.
Questi dipendenti non mettono like ai post, non li commentano, non li condividono. Un discorso che vale sia per le piccole imprese, sia per le realtà molto strutturate: te ne puoi rendere conto andando sul profilo di una grande impresa, con migliaia di dipendenti.
Noterai come nonostante moltissime di persone lavorino per quell’impresa, i numeri di like e condivisioni siano ordini di grandezza inferiori.
Se solo riuscissi a sfruttare questo potenziale, potresti far crescere molto velocemente la pagina LinkedIn dell’azienda a costo praticamente zero.
Considera, infatti, che in media ogni sei condivisioni di un post, si riesce a ottenere un nuovo follower sulla pagina.
Anche coinvolgere solo una percentuale dei tuoi collaboratori potrebbe portarti in breve tempo a centinaia di nuovi follower, creando col tempo un effetto catena che farà da volano.
Prima, però, devi trovare il modo di coinvolgerli…
Perché i collaboratori non condividono? E come stimolarli a farlo?
I motivi per cui i lavoratori tendono a ignorare la pagina LinkedIn aziendale sono parecchi.
Non tutti, per esempio, usano attivamente LinkedIn e si limitano a sfruttarlo per caricarci sopra il CV, aggiornandolo ogni volta che cambiano posizione lavorativa. Altri ancora, invece, semplicemente non si rendono conto dell’importanza di condividere i contenuti dell’azienda, o semplicemente sono un po’ timidi.
In parte è comprensibile: si parla del loro profilo personale, e non tutti vorrebbero utilizzarlo per condividere contenuti dell’azienda, soprattutto se non ne sono soci.
Negli anni, abbiamo visto aziende che cercavano di stimolare l’engagement “obbligando” i loro dipendenti a condividere i contenuti ogni qualvolta venivano postati. In alcuni casi, chiedendo di farlo anche entro pochi minuti dalla loro pubblicazione, così da cercare di “ingannare” l’algoritmo e dare un po’ più spinta ai post.
Questo approccio però non ha senso, e difficilmente potrà funzionare.
Prima di tutto, perché visto come un’imposizione, e secondariamente perché fatto in questa maniera crea inefficienza: chiedere a tutti di fermare quello che tanno facendo solo per condividere un contenuto sul proprio profilo è un ottimo modo per abbattere la produttività e risultare antipatici ai propri collaboratori.
Un approccio più efficace è quello dei nudge, le cosiddette “spinte gentili”, unite alla gamification.
Detto molto semplicemente: fai sentire i tuoi dipendenti coinvolti, importanti, e dai loro dei piccoli premi, simbolici ma non solo. Invece di imporre di mettere like e condivisioni, perché non crei un piccolo contest interno premiando chi fa più like, commenti o condivisioni? Così facendo, le persone percepiranno meglio il valore delle loro azioni su LinkedIn, e si creerà una sana competizione fra loro.
Come già avrai intuito, questo però rischia di rubarti molto tempo, e nelle imprese più strutturate, potrebbe servire una persona dedicata a tracciare queste attività. Alla fine, se devi investire il tempo di un singolo lavoratore solo per questo, tanto vale fare pubblicità a tappeto.
Link & Lead nasce proprio con questo obiettivo: aiutarti a stimolare l’engamement sulla pagina aziendale coinvolgendo i tuoi dipendenti in maniera simpatica e piacevole, creando piccole sfide interne e tenendo traccia di quanto avviene.
Un approccio meno antipatico di una mail che impone a tutti di condividere un contenuto e decisamente più efficace. Funziona?
Link & Lead è inoltre concepita per aiutare le persone anche nella creazione di contenuti.
Questo perché i dati ci mostrano che condividere un post senza aggiungere nulla è efficace, ma sino a un certo punto. Condividerlo accompagnandolo con un messaggio aumenta la visibilità e le interazioni.
Non tutti, però, sono dotati di grandi capacità comunicative, e anche i comunicatori più competenti ogni tanto hanno la sindrome del foglio bianco, e rimuginano a lungo su cosa potrebbero scrivere per dare un po’ di brio alla propria condivisione.
E qui entra in gioco l’IA generativa di Open AI – quella di ChatGPT per capirci – che è integrata nella piattaforma. Uno strumento potente, che tornerà utile non solo per stimolare la condivisione, ma come strumento di lavoro per i reparti marketing e vendite e non solo: pensa, per esempio, ai vantaggi di una IA generativa applicata alle HR.
Scopri adesso Link & Lead.